Facciamo un passo indietro. Cosa è successo prima del Bauhaus? Ci fu lo sviluppo della forma astratta attraverso due movimenti artistici progettuali: il neoplasticismo ed il costruttivismo. Il primo aveva un linguaggio rigoroso, il secondo era più aperto a nuovi linguaggi. Il neoplasticismo nasce in olanda nel 1917 grazie ad uno dei suoi fondatori, l’architetto e pittore Theo van Doesburg. Grazie al suo lavoro vennero attirati artisti, progettisti come Pieter Mondriann. Loro partivano da forme geometrici semplici, scomponendole in elementi aperti. Alcuni progetti realizzati in questo periodo, partivano da una forma rettangolare, si scomponevano i lati per dare forma diverse all’oggetto. Oltre alle linee rigorose usavano molto i colori. Questi architetti e progettisti influenzarono molto il design moderno. Gerrit Rietveld fu il progettista che mostrò in maniera concreta questo stile. Nel 1919 realizzò una sedia rossa e blu che divenne una sorta di progetto matrice per i progetti successivi. Lui non insegnò mai all’interno del Bauhaus, mantenne dei corsi esterni indipendenti. Il Bauhaus nacque nel 1919 a Weimar. Il primo direttore fu un giovane architetto Walter Adolph Gropius che fuse due accademie esistenti, l’Accademia di belle arti e l’Accademia delle arti applicata.
Il 1919 fu un periodo particolare. La prima guerra mondiale era finita e la Germania era in ginocchio, in tutta questa situazione il Bauhaus cerca di sfruttare questa situazione. All’interno del Bauhaus convivono vari stili, partendo dall’arten craft all’espressionismo a nuove forme artistiche. Gropius sosteneva che l’artista deve conferire un’anima ad un prodotto realizzato da un macchinario. Si vuole fare distinzione fra quello che fa la macchina ed il lavoro dell’artista. Gropius crea la figura del progettista artigiano che è in grado di dare un’anima ad un prodotto freddo. Non è quindi solo un artista perché deve seguire anche la parte tecnica.
Il Bauhaus tra il 1923 e 1925 viene spostato da Weimar a Dessau perché era una zona industriale in forte espansione. L’idea era quella di spostarsi in una zona industrializzata per collaborare con le aziende.
Anche il pensiero di Gropius muta nel corso del tempo ed arriva a parlare di “officina del Bauhaus” definendola una scuola dove si realizzano dei prototipi. L’artista ha sempre più bisogno della parte tecnica ed introduce materie come “officina dei materiali” dove vengono studiati i metodi di progettazione. Tra il 1924 ed il 1928, il Bauhaus diventa un luogo di fortissima sperimentazioni non solo dal punto di vista tecnico ma anche artistico. Vengono create forme d’arte diverse. Entrano in questa scuola grandi artisti, come Marcel Breuer e Kandinsky. Marcel Breuer fu prima studente e tornò successivamente ad insegnare al Bauhaus dando una visione totalmente diversa per quanto riguarda le sedute realizzando forme diverse. L’officina dei metalli era specializzata nella progettazione. Studiarono nuove forme di lampade e funzioni che le lampade potevano avere come nuovi metodi di utilizzo d’illuminazione come la lampada globo o la lampada da comodino, studiate in modo funzionale mantenendo una forma pura e precisa. Nella scuola si studiarono anche la cucina e gli utensili. Il Bauhaus segnò una linea di demarcazione fra passato e futuro. La scuola ebbe una fine tragica: la prima chiusura avvenne bel 1932 a causa del Reich. Il nazismo continuò a crescere e divenne aggressivo; la scuola fu perquisita perché accusata di essere un covo di comunisti. Nel 1933 venne chiusa nuovamente. Nel luglio dello stesso anno il direttore riuscì a riaprire la scuola a patto che venissero licenziati alcuni docenti come Kandinsky. Il giorno prima dell’apertura ci fu però una riunione docenti e decisero all’unanimità di non riaprire. Gli anni ‘20 furono gli anni d’oro per il Bauhaus dopo il declino per motivi politici. Il Bauahus ha rivoluzionano il settore della progettazione industriale.
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