Intervista a Mariella Mengozzi direttrice del Museo dell’Auto di Torino
Esporre e prendere auto da privati sono due cose diverse. Noi abbiamo 150 auto in esposizione permanente, mentre altre 60/70 vetture sono nell’Open Garage, nel deposito, non sono di serie b ma le teniamo stoccate per poi ruotarle. I criteri sono quelli dell’esposizione e cronologico e poi ci sono esposizioni tematiche e le mostre temporanee. A seconda dell’opportunità espositiva del momento adattiamo le vetture ad esempio adesso abbiamo esposte delle motociclette pazzesche, quindi abbiamo tolto delle vetture che abbiamo messo nell’Open Garage cercando di dare nuovi spunti per i visitatori.
Adesso stiamo facendo una nuova sala dedicata alle corse epiche, e ci saranno delle auto che non abbiamo mai esposto. Però per accogliere le vetture ci sono valutazioni più complesse, è vero che le donazioni sono diminuite ma alcune arrivano ancora e purtroppo lo spazio non è illimitato. E’ chiaro che si valuta la rilevanza dell’auto come modello cioè se sono vetture di serie, a meno che non abbiano caratteristiche speciali, ad esempio un’auto di serie usata da un Presidente come la Cinquecento di Pertini va bene altrimenti l’auto di serie è più complicata da esporre. La Guardia di Finanza ci aveva fatto avere una Porsche Panamera che era stata sequestrata, quella è una bella vettura ma dal punto di vista delle rilevanza storica è tutto da valutare. Sempre la Guardia di Finanza ci aveva assegnato delle vetture sequestrate a Genova, ora speriamo che una o due potrebbero rimanere qui al museo in modo permanente. Normalmente sono valutazioni un po’ complesse. La duetto che ci avevano dato era in perfette condizioni, certificata e l’abbiamo presa subito per l’esposizione.
Continua a vedere l’intervista alla direttrice del Museo dell’Auto di Torino sul primo canale youtube dedicato alla storia del design.