WORKSHOP

Toyota Material Handling

Toyota Material Handling e il Design Thinking: un dialogo sul futuro del progetto

Ci sono momenti in cui il design smette di essere teoria e diventa racconto condiviso. L’incontro con Toyota Material Handling è stato proprio questo: un’occasione per parlare di Design Thinking non come metodo astratto, ma come modo di vedere e costruire il mondo.
Un confronto aperto, informale, dove ho potuto raccontare il mio percorso e i progetti che porto avanti — insieme a quelli dei grandi maestri che hanno ridefinito la cultura del progetto.

Il Design Thinking nasce dall’idea che ogni oggetto, ogni servizio, ogni gesto progettuale debba partire dalle persone. È un approccio empatico, che unisce analisi e intuizione, razionalità e creatività. Ed è lo stesso approccio che guida la filosofia di Toyota Material Handling, un’azienda che ha fatto dell’efficienza, della sicurezza e dell’innovazione una vera e propria forma di pensiero progettuale.



Durante l’incontro abbiamo parlato di come il design possa essere strumento di dialogo tra mondi diversi: quello dell’industria e quello dell’educazione, dell’artigianato e della tecnologia. Ho raccontato come nei miei lavori — dalle lampade ai concept di prodotto — il design thinking diventi un processo circolare: si osserva, si sperimenta, si prototipa, si migliora.
Un metodo che trova punti di contatto con la filosofia Lean di Toyota: ottimizzare i processi senza sacrificare la qualità, valorizzando le persone e le idee.

Il confronto con Toyota Material Handling è stato anche un modo per riaffermare che il design non si limita a creare forme, ma genera cultura. È ricerca continua di equilibrio tra funzionalità e bellezza, tra pensiero e materia.
In questo senso, il design thinking è più che un metodo: è un atteggiamento mentale, una forma di curiosità che si rinnova ogni volta che si osserva un problema con occhi diversi.