Nel 1974 nasce il progetto chiamato Metamobile e parte dalla collaborazione tra Enzo Mari e Dino Gavina. Gavina è stato un motore essenziale per il design mondiale, basti pensare che quest’uomo ha creato Flos oltre che lavorato con Mari.

L’operazione definita Metamobile proponeva mobili fatti di legno con tavole inchiodate, realizzate direttamente dall’utilizzatore finale fornendo le tavole ed i disegni, introducendo una forma innovativa di vendita dei prodotti. Era una sorta di provocazione perché esisteva sempre il problema della distribuzione dei prodotti di design, in questo modo si bypassava il problema perché l’utente andava a realizzarsi il prodotto “guidato” da Enzo Mari.  I disegni erano fatti talmente bene che ne veniva indicato anche il foro dove andavano inseriti nei chiodi. Ho visto un’intervista a Gavina che regalava il progetto, in modo che l’utilizzatore poteva assistere a tutte le fasi. L’utilizzatore poteva imparare anche qualcosa di nuovo da questo processo, aveva un ruolo attivo.

Si trattava di sedute, mobili, armadi. Mari iniziò a creare dei prototipi e poi è passato al prodotto fisico. Il mondo del design non prese nel mondo giusto questa provocazione, pensavano che questa cosa andasse oltre il design, cha andasse a togliere il significato ed il senso del design.

Ancora oggi possiamo prendere i disegni e possiamo andare a realizzare questi oggetti definiti nei minimi dettagli esattamente come Mari e Gavina li avevano progettati.

34 anni dopo l’uscita di questa idea, Artek decise di realizzare alcune prototipi per metterli in produzioni, come ad esempio la seduta, che è un po’ il simbolo che identifica il lavoro di Enzo Mari.

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