Intervista ad Alessandro Guerriero

Yoox continue la Y e X che significa maschio e femmina, vuol dire che lavoriamo sull’uomo e la donna. E’ un concept che ho inventato io ed Alberto Biagetti. Yoox puntò sulla vendita a distanza e quando nacque era complicato perché parliamo di vent’anni fa.  Come è nato il progetto di pseudo abiti? Marchetti, amico di Alberto Biagetti, ci aveva detto che c’era la possibilità di lavorare in e-commerce e ci ha chiesto di creargli un sito e di capire qual’era la comunicazione possibile. La comunicazione è stata quella di creare progetto di pseudo fashion, con donne costruite in 3D e stiamo parlando di vent’anni fa. Ci abbiamo lavorato per 3 anni, facendo ogni mese una ragazza virtuale con un vestito nuovo. Io non faccio moda, però mi interessa il rapporto abito/stoffa con il corpo, a me interessa il corpo. E’ stata un’esperienza tecnicamente affascinante.

Feci anche un’altra proposta per Yoox intitolata Dressing ourselves, esposta alla Triennale. Ho chiesto a trenta persone di farsi un abito autoritratto. Ho chiesto poi a questi invitati di mandarmi le foto delle facce delle mani in tutte le posizioni possibili e di darmi le misure del corpo. Poi con Attilio Tono, uno scultore, abbiamo realizzato il corpo in scala 1:1 ed abbiamo poi fatto fare gli, è stato un lavoro impressionante durato più di un anno esposto poi alla Triennale a Milano.

 

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